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C’era una volta, un paesino lontano delimitato da un lato da maestose montagne e dall’altro da un boschetto incantato che segnava il confine fra il paesello e immensi campi di grano dorati che brillavano quando venivano baciati dal sole.
Un giorno arrivรฒ al paesino un bimbo viandante che proveniva da un piccolissimo villaggio, situato dall’altra parte delle montagne,e che era stato sfortunatamente saccheggiato dai banditi. Il piccolo si chiamava Tommy, era a malincuore fuggito dalla sua casa solo per potersi salvare, dato che i suoi genitori erano stati rapiti da quei malvagi malviventi. Il viaggio era stato lungo e molto faticoso, Tommy aveva vagato per giorni e giorni alla ricerca di un posticino accogliente in cui poter trovare ristoro e, chissร , iniziare finalmente una nuova vita.
Dopo tanto cammino, era riuscito a scorgere in lontananza le luci di quel paesino lontano e cosรฌ iniziรฒ a crescere in lui la speranza, una speranza che durรฒ veramente poco. Arrivato lรฌ, infatti, nonostante chiese aiuto a diverse persone che abitavano in quel paesello sconosciuto, nessuno si mostrรฒ favorevole a dargli una mano d’aiuto. Tutti sbattevano la porta in faccia a quel piccolo vagabondo smagrito e solitario. Date le circostanze, non restava che continuare il suo viaggio alla ricerca di una nuova meta, e cosรฌ, il piccolo Tommy, dopo aver dormito la notte accucciato ai piedi di un muretto, che delimitava una piccola piazzetta, ed essersi dissetato a un’antica fontanella lรฌ nei dintorni, riprese il suo cammino cercando di tenere viva dentro di se la fiammella della speranza, che dopo quella delusione, aveva perso un po’ del suo vigore.
Il sole, orgoglioso, come tutte le mattine, aveva fatto capolino dalle punte montuose e splendeva alto nel cielo, pronto a dare il via ad una nuova giornata. Con i suoi raggi, illuminava la meravigliosa fattoria immersa nei dorati campi situati dopo il boschetto incantato che delimitava il paesino lontano.
Era una fattoria molto particolare e diversa dalle altre. Le sue pareti rosate erano ricamate dai rami contorti dell’edera e da fiorellini selvatici che si arrampicavano su di essi, dando a quelle mura l’aspetto artistico tipico dei dipinti nati dalle mani virtuose di talentuosi pittori. Le finestrelle erano tutte a forma di cuore, con candide tende ornate di merletti che filtravano i raggi del sole. Le tegole del tetto erano di un particolare quanto desueto color glicine che accoglievano, in alcuni punti, nidi in cui alcune colombe bianche avevano depositato le proprie uova e attendevano la nascita dei loro piccoli.
La proprietaria di quell’incantevole fattoria era una dolce ragazza dai lunghi capelli neri come l’ebano e grandi occhi color cioccolato di nome Valentina, che portava sul viso un dolce sorriso, il riflesso della sua anima buona e caritatevole.
La dolce fanciulla amava raccogliere fiori selvatici per decorare anche l’interno della sua umile dimora, tutto ciรฒ che le restava dei suoi genitori, venuti a mancare prematuramente.
Valentina, perรฒ, non era sola in quella piccola fattoria circondata da campi immensi. Il suo fedelissimo amico aveva quattro zampe, un manto lungo e folto dello stesso colore dell’oro del grano e due grandi e dolcissimi occhi color nocciola di nome Dori.
Dori era un amorevole cagnolino di mezza taglia ed il suo passatempo preferito era quello di correre felice nei campi e inseguire colorate farfalle, le sue amiche di giochi.
Quella mattina i due se ne stavano nei campi e , mentre Valentina controllava lo stato del grano, Dori inseguiva incuriosito una bellissima farfalla dei colori del cielo. Con i suoi passetti leggeri e scaltri, il dolce cagnolino si addentrรฒ distrattamente nel boschetto che separava la fattoria dal paesino lontano.
Nascosto fra gli alberi se ne stava seduto un dolcissimo bambino, che ad occhio e croce, poteva avere all’incirca otto anni. I suoi occhi erano molto tristi e i suoi vestiti erano logori.
Dori si avvicinรฒ al piccolo bambino e si rese conto che aveva assolutamente bisogno di aiuto.
Corse senza esitazione da Valentina ed iniziรฒ ad abbaiare per attirare la sua attenzione, scodinzolando e puntando il boschetto.
“Dori, che succede? Cosa hai visto?” disse Valentina, incuriosita dall’atteggiamento del suo fedele amico, che continuava ad abbaiare scodinzolando e cercando di volgere il suo musino in direzione del boschetto, afferrando poi fra i denti un lembo della lunga gonna che la fanciulla indossava per tirarla in modo da farle capire di seguirlo e cosรฌ iniziarono a dirigersi verso il boschetto.
Arrivarono nel punto preciso in cui Dori aveva trovato il piccolo bambino vagabondo e cominciรฒ nuovamente ad abbaiare e a scodinzolare.
La ragazza vide il piccolo e si avvicinรฒ.
“Mi chiamo Valentina e tu? Come ti chiami?”
“Mi… mi chiamo Tommy!” disse il bambino intimidito e triste.
“Tommy, che bel nome. E dimmi, cosa ci fai qui tutto solo nel bosco?”
“Il mio piccolo villaggio รจ stato saccheggiato da un gruppo di banditi e sono dovuto scappare via dalla mia casa. I miei genitori sono stati catturati ed io sono rimasto solo. Ho vagato per giorni e giorni nella speranza di trovare un nuovo rifugio. Mi sono cibato di frutti selvatici e bevuto acqua da alcune sorgenti. Sono poi arrivato al paesino lontano, ma nessuno ha voluto farsi carico di un bambino sconosciuto e cosรฌ me ne stavo qui nascosto sperando in un miracolo.”
Qualche lacrima scese dagli occhi dolci del povero Tommy rigando il suo visino smagrito ed impallidito. Valentina si commosse nel sentire quella triste storia mentre il piccolo Dori andรฒ a leccare via le lacrime dal viso del povero piccolo che inevitabilmente sorrise di fronte al gesto amorevole di quel cagnolino che lo aveva trovato e soccorso.
“Vieni con noi Tommy, ti portiamo a casa” disse senza pensarci troppo Valentina.
Tommy fu colpito dalla gentilezza di quella giovane fanciulla che, senza esitare, aveva mostrato il suo animo buono. Nonostante l’incredulitร iniziale, Tommy accettรฒ l’ invito e Dori iniziรฒ a saltellare allegramente intorno al suo nuovo amico facendo nascere, dopo giorni interminabili, un sincero sorriso sulle sue labbra.
Quando Tommy vide l’accogliente fattoria, rimase sorpreso di fronte alla sua bellezza. Valentina sistemรฒ la camera che una volta era stata la sua per il nuovo ospite lasciandogli un vecchio pigiama trovato lรฌ fra le cose rimaste nei cassetti cercando giร qualcosina da poter modellare con ago e filo in modo da garantire alcuni cambi per Tommy. Dopo un bagno ristoratore il piccolo bambino arrivรฒ nella cucina e trovรฒ, apparecchiato sul tavolo centrale, un lauto pranzo preparato da Valentina con amore e maestria.
“Devi essere affamato. Ho preparato diversi piatti, spero possano essere di tuo gradimento!”
“Certo che lo sono. Non so davvero come ringraziarti!”
“Dove c’รจ posto per due, c’รจ posto anche per tre!” rispose sorridendo la dolce Valentina.
Tommy sorrise e senza fare troppe cerimonie iniziรฒ a mangiare cosรฌ da dare sollievo al suo stomaco vuoto che chiedeva ascolto. Dori intanto si era accovacciato ai piedi del suo nuovo amico come segno d’amore e accoglienza.
Passavano i giorni e con essi le settimane e Tommy iniziรฒ a darsi da fare aiutando Valentina, che li mostrava come prendersi cura degli animali e di come si curasse l’orto. Dopo qualche lavoretto si concedeva momenti di gioco con il suo nuovo amico a quattro zampe. Insieme esploravano i campi immensi che circondavano la fattoria, costruivano fortezze di fieno e se ne stavano distesi a contare le stelle nel cielo durante le notti serene.
Un giorno, mentre se ne stavano fuori a pranzare, Tommy guardรฒ Valentina e le disse:
“Valentina, tu non ti sei voltata dall’altra parte al mio arrivo, mi hai offerto un posto in cui potermi rifugiare, un pasto pronto ogni giorno, mi stai insegnando a prendermi cura degli animali e dell’orticello e grazie anche alla presenza di Dori, che fortunatamente mi ha trovato nel bosco, ho ritrovato la gioia perduta e mi sento nuovamente parte di una famiglia. Vi sarรฒ grato in eterno!”
“Ne sono felice Tommy, per noi ormai sei un membro a tutti gli effetti della nostra piccola famigliola!” disse commossa la dolce Valentina. Si abbracciarono amorevolmente mentre Dori emozionato leccava le gote dei suoi inseparabili amici.
Il legame fra Tommy, Valentina ed il piccolo Dori divenne con il tempo indissolubile. La loro amicizia era un faro di speranza e di amore, un esempio tangibile di come la gentilezza e la compassione possano cambiare le sorti di qualcuno che, per via di eventi imprevedibili, possano versare in disagio e solitudine.
Insieme impararono ad affrontare le sfide e a celebrare le gioie, costruendo ricordi che avrebbero custodito per sempre.
E cosรฌ, in una piccola fattoria circondata dalla natura, una nuova famiglia si formรฒ, unita dall’amore e dalla fiducia. Dori, il piccolo cagnolino dal lungo e folto manto dorato era il simbolo vivente di questa straordinaria avventura e di come un animale non si cura del nostro aspetto, ma vede in noi solo un nuovo amico da amare e coccolare.
Giovanna Santarsiero
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