๐ฐ๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐ ๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐ ๐ ๐๐ ๐๐๐๐ - di Giovanna Santarsiero
Nel Piccolo mondo tenebroso, che si
mostra in autunno al calar del sole e con l’arrivo della notte, c’รจ aria di
festa. Eh giร , perchรฉ sta per arrivare la Tenebrosa Festa d’Autunno. ร una
festa molto amata dagli abitanti del Piccolo mondo tenebroso perchรฉ permette
loro di divertirsi e giocare liberi, senza doversi nascondere dal mondo degli
umani che, non si sa per quale ragione, li teme.
Gli organizzatori della festa sono
Muffin, un piccolo mostriciattolo a forma di dolcetto con due grandi occhi
curiosi e un cuore d’oro, Ombra, il piccolo lupo gentile che si nasconde fra
gli alberi ma ama molto ballare e Ragnina, una ragnetta nera che tesse
ragnatele luminose e decorative.
Quest’anno i tre amici organizzatori
hanno pensato bene di scegliere, come luogo in cui si svolgerร la tanto attesa
festa, la villetta disabitata posta su di una collina, avvolta dalle tenebre e
dalla nebbia.
Pare si aggirino dei simpatici
pipistrelli in quelle stanze, dato che sono buie e quindi risultano essere il posto giusto per potersi nascondere
dalla luce del giorno.
Tutti gli abitanti del Piccolo mondo
tenebroso sono felici ed entusiasti della festa, tutti tranne uno, il piccolo
Tod, un fantasmino dagli occhi teneri e le piccole manine bianche. Dopo la
notizia, infatti, si era nascosto in un angolino del bosco, tutto rannicchiato e
triste.
Muffin, che con il suo cuore d’oro aveva
percepito la tristezza nel suo piccolo amico, si avvicinรฒ a lui e gli chiese
«Tod, perchรฉ sei triste?»
«Perchรฉ quella villetta sarร tutta
buia e paurosa» rispose il piccolo Tod.
«Beh si, sarร buia certo, ma non
paurosa, dato che ci siamo noi!»
«Ma io ho paura del buio! E anche se
ci siete voi non mi divertirรฒ affatto!» rispose triste il piccolo fantasmino.
A nulla servirono le parole dei suoi
amici, Tod non riusciva proprio a risollevare il suo morale, la tanto attesa
Tenebrosa Festa d’Autunno per lui sarebbe stata una vera catastrofe.
I giorni volarono come un soffio di
vento e arrivรฒ il fatidico giorno dei festeggiamenti. Tod si incamminรฒ solo
soletto nel bosco tenebroso con un passo lento simile a quello di una
tartaruga. Non aveva nessuna voglia di arrivare a quella villetta.
All’improvviso notรฒ, dietro un
cespuglio, un bagliore. Incuriosito si avvicinรฒ e trovรฒ una zucca.
«Wow, una zucca luminosa!» disse ad
alta voce.
«E tu chi sei?» chiese la zucca improvvisamente,
facendo sobbalzare il piccolo fantasmino.
«Mi…mi chiamo Tod e tu, tu chi sei?»
chiese balbettando preso ancora dallo spavento.
«Mi chiamo Jacket, sono una zucca
lanterna. Stai andando anche tu alla Festa Tenebrosa d’Autunno?»
«Si anche se non voglio andarci!»
«E perchรฉ mai? ร una festa cosรฌ
graziosa?» chiese sorpresa la zucca.
«Si la festa lo รจ… ma quella villetta
buia no. Ho paura delle tenebre io!»
«Mmm. . .» si fermรฒ a riflettere
Jacket sulle parole di Tod. Un fantasmino che aveva paura del buio. Era un
problema che andava assolutamente risolto.
«Non devi aver paura del buio, il
buio in realtร รจ un nostro amico»
« Ah si?» chiese stupito Tod.
«Ma si certo. Pensa che nel buio noi
possiamo essere chi vogliamo perchรฉ nessuno ci puรฒ vedere e giudicare, e poi quello
che mostra la luce รจ presente anche nel buio, anche se non lo puoi vedere con
gli occhi, lo puoi vedere con la luce del cuore, proprio come ho fatto io che ho
trovato la luce in me stesso e sono diventato una zucca lanterna»
«Come si fa?» chiese Tod.
«Te lo mostrerรฒ, ma adesso non temere
e vieni con me e andiamo insieme alla festa»
Tod si fece convincere da quel nuovo
amico cosรฌ insolito e che sembrava avere una soluzione ai suoi problemi.
Durante il tragitto, nel buio della
notte, incontrarono diversi imprevisti. Rumori strani e ombre buffe. Ogni volta
che Tod correva a mettere le sue piccole manine bianche davanti agli occhi, Jacket, con la sua luce,
illuminava tutto mostrando che i rumori strani erano solo leprotti che giocavano
in un cespuglio e le ombre buffe erano quelle di due scoiattoli che stavano
appisolati su di un ramo.
«Vedi Tod, il buio nasconde ciรฒ che
vediamo di giorno, ma รจ la nostra paura a mostrarci cose che non esistono»
«Jacket hai proprio ragione, mi sono
spaventato per nulla» disse sollevato il piccolo fantasmino.
I due arrivarono finalmente alla
villetta e tutti gli amici li accolsero felici, soprattutto nel vedere il loro
pauroso amico Tod, che era giunto fin lรฌ con un bel sorriso sul faccino.
Quando entrarono in alcune stanze
buie Tod s’illuminรฒ, proprio come Jacket e, senza rendersi conto, si divertรฌ
molto. Aveva acceso la luce del cuore e non sentiva piรน dentro di sรฉ la paura
per il buio.
Al termine della festa si avvicinรฒ al
suo nuovo amico.
«Jacket, amico mio, grazie. Con il
tuo aiuto ho superato la mia piรน grande paura!»
«Non devi ringraziarmi Tod, gli amici
sono coloro che ti aiutano ad affrontare le difficoltร , ma รจ solo la nostra
volontร a farci superare le paure»
«Sono d’accordo con te!» rispose il
fantasmino.
Da quel giorno, il piccolo Tod, non ebbe piรน paura del buio e aveva
imparato una bella lezione che portรฒ con sรฉ per tutta la vita: anche le paure piรน
grandi si possono superare con l’aiuto degli amici e con un po' di luce nel
cuore.
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