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Recensione di Rosa Pace.
Scritto nel 1949, eppure sembra parlare direttamente a noi, oggi.
Lo definirei un libro visionario, ma anche previsionale: Orwell ha immaginato un futuro che, in certi aspetti, assomiglia fin troppo al presente.
Siamo a Londra, ma non quella che conosciamo: รจ una cittร cupa, controllata da un partito unico, il Grande Fratello, che impone un pensiero unico, dove ogni forma di dissenso, anche solo interiore, viene schiacciata. Non c'รจ spazio per l'individualitร , per i sentimenti veri, per l'amore libero: tutto deve essere al servizio del Partito.
Il protagonista, Winston Smith, รจ uno di quelli che si accorge che qualcosa non va. Sente che la realtร imposta รจ falsa, che i suoi pensieri sono suoi ma solo fino a un certo punto. Perchรฉ in quel mondo, anche i pensieri possono essere reati. E quando lo capisci, quando vedi come va a finire, ti resta addosso un senso di inquietudine profonda.
Ma รจ proprio questo che rende "1984" un libro bellissimo.
Non solo per la sua scrittura, ma per quello che ti lascia dentro: un misto di paura, riflessione, consapevolezza. ร una lettura che consiglio davvero a tutti, soprattutto in questi tempi in cui il controllo e l'omologazione sembrano sempre piรน presenti.
Un romanzo potente, che fa pensare, e che non si dimentica facilmente.
“La libertร รจ la libertร di dire che due piรน due fa quattro.”
George Orwell, nato Eric Arthur Blair nel 1903, รจ stato uno scrittore, giornalista, saggista e critico letterario britannico. ร noto soprattutto per i suoi romanzi distopici "La fattoria degli animali" e "1984", opere che denunciano il totalitarismo e le sue conseguenze.
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