๐ฟ๐๐๐๐ถ: ๐๐ถ ๐๐พ๐๐๐ถ๐๐ ๐๐๐ ๐๐๐๐ถ๐๐๐พ๐ธ๐ - di Santarsiero Giovanna
Esiste
nel mondo un luogo incantato le cui formazioni rocciose, scolpite dal vento e
dallo scorrere inesorabile del tempo, creano paesaggi fiabeschi mentre le cittร
sotterranee e le antiche chiese raccontano storie di tempi lontani. Questa รจ la
Cappadocia, in Turchia, che con i suoi * camini
delle fate e i caldi colori delle vallate, pare un’impronta lunare sulla
terra. ร fra queste bellezze mozzafiato, nella parte piรน interna, che si
trovava la dimora di Leyla, una bambina di soli dieci anni che amava andare in
bici e che aveva un sogno nel cassetto: quello di divenire un girono un’esploratrice
capace di scoprire tutte le meraviglie nascoste del mondo.
Ogni
giorno, dopo scuola, Leyla partiva con la sua bici per nuove avventure
pedalando lungo sentieri polverosi che si snodavano tra le particolari forme
rocciose.
Sin
da bambina, Leyla aveva dimostrato di avere tanta curiositร verso la storia
della sua terra e cosรฌ nonna Demet, ovvero la nonna materna, prima di andare a
letto o nei pomeriggi in cui il cielo faceva i capricci e non era possibile
uscire in bici, le raccontava affascinanti leggende che narravano storie
antiche di cavalieri, principesse e di draghi imponenti che volavano sulle
valli rocciose.
Tutto
ciรฒ non aveva fatto altro che amplificare nel tempo lo spirito avventuriero di
Leyla che non perdeva occasione di vestire i panni dell’esploratrice.
Quel
pomeriggio, mentre se ne stava ad esplorare una zona nuova, decise di fare una
sosta per poter gustare la sua merenda: un abbondante pezzetto di baklava, un
dolce tipico della Cappadocia, ma anche del resto del territorio turco, preparato
abilmente dalla sua dolce mamma. Se lo gustรฒ con tutta calma cosรฌ da potersi
ricaricare mentre con i suoi occhi vispi e curiosi, continuava a perlustrare la
zona, anche da ferma. Fu cosรฌ che notรฒ l’ingresso di una grotta nascosta da
arbusti e cespugli. Senza indugiare troppo, riponendo l’ultimo pezzetto del
dolce, si alzรฒ pulendosi le mani sui vecchi pantaloni color fango. La
curiositร , come sempre, ebbe la meglio e, con un po' di trepidazione, decise di
entrare. Posรฒ la bici all’esterno su di una parete rocciosa e armandosi di
torcia, quella regalatole da nonna Demet al compleanno consapevole dello
spirito avventuriero della nipote, s’incamminรฒ. La grotta era fredda e buia ma
Leyla era un cuor di leone e cosรฌ proseguรฌ decisa. Con la luce proveniente
dalla torcia, Leyla notรฒ antichi disegni che ornavano le pareti cavernose e che
ritraevano probabilmente scene quotidiane di un popolo dimenticato dal tempo.
La
giovane ragazzina si sentรฌ pervadere dall’eccitazione sentendosi una vera
esploratrice che aveva scoperto qualcosa di sorprendente ed era determinata piรน
che mai ad andare affondo e svelare il mistero che si nascondeva in quella
caverna.
Mentre
si addentrava sempre piรน e il buio si faceva sempre piรน pesto, sentรฌ
all’improvviso un rumore leggero, come fosse un fruscio. Quel rumore in un
primo momento, generรฒ timore in Leyla, che d’istinto saltรฒ su se stessa facendo
cadere la torcia che cercรฒ di recuperare velocemente, direzionandola poi nei
vari punti della caverna cosรฌ da capire cosa avesse generato quel suono.
Nascosto in una cavitร nella parete cavernosa se ne stava un piccolo gufo che
guardava incuriosito e spaventato Leyla.
«Ciao
piccolino mi hai fatto prendere davvero un bello spavento!» disse la giovane
ragazzina che tirรฒ dalla tasca un piccolo pezzetto del baklava che aveva
riposto velocemente per via della scoperta inaspettata, in modo da attirare il
pennuto.
Il
piccolo gufo si avvicinรฒ e si posรฒ sul dito della giovane fanciulla beccando il
pezzetto di dolce posto nell’altra mano.
«Sei
davvero cosรฌ grazioso. Ti chiamerรฒ Kus e saremo amici di esplorazione» decise.
Dopo
la breve pausa inaspettata, e forte di non essere sola, la giovane esploratrice
riprese la sua perlustrazione finchรฉ, arrivata al termine della caverna, trovรฒ,
nascosto in una nicchia, un manoscritto.
«Cosa
sarร ?» chiese a se stessa.
Curiosa, Leyla prese quel reperto e sedendosi con le gambe incrociate iniziรฒ a sfogliarlo con la mano destra mentre con quella sinistra teneva la torcia per far luce. Kus se ne stava tranquillo sulla sua spalla mentre lei continuava a girare le pagine, come se entrambi se ne stavano lรฌ a leggere quelle parole che a tratti erano sbiadite dal tempo, mentre la maggior parte delle righe era ancora perfettamente leggibili. Erano scritte in una lingua a lei ignota ma grazie alla presenza di varie immagini riuscรฌ a capire che si trattava di riti che venivano svolti sotto la luna. Era sicuramente un’ottima scoperta cosรฌ decise di prendere quel manoscritto e di portarlo con sรฉ.
Il giorno dopo, con
l’aiuto della maestra Nazli, che si occupava di storia, Leyla e i suoi compagni
scoprirono che questo rito veniva eseguito dai loro avi per unire le persone da
un legame di pace e armonia, una scoperta sorprendente che venne mostrata al
capo della Cappadocia il quale non solo diede un premio di riconoscimento a
Leyla per la scoperta, ma decise di celebrare il rito la notte seguente in cui
la luna sarebbe stata nel massimo della sua pienezza, in modo da omaggiare il
passato e riprendere una tradizione dimenticata.
Cosรฌ
deciso, la sera seguente, tutti gli abitanti della Cappadocia si vestirono di
bianco e si riunirono nel punto centrale pronti per procedere con il rito che
prevedeva una danza con annessa preghiera alla luna. Fu un momento di
emozionante raccoglimento e di divertimento soprattutto per i piรน piccoli che
vedevano questa occasione come un modo per poter giocare insieme.
Il
giorno successivo gli abitanti della Cappadocia fecero un’inaspettata quanto
sorprendente scoperta! Le guerre del territorio erano cessate e gli uomini
avevano smesso di litigare fra loro.
Leyla
fu orgogliosa del traguardo raggiunto e grazie alla sua scoperta, ogni mese,
nelle notti di luna piena, le persone della Cappadocia si riuniscono per
celebrare il rito affinchรฉ la pace e l’amore possano trionfare nel mondo
portando avanti una tradizione dimenticata e scoperta da una piccola
esploratrice che con coraggio ed entusiasmo, con la sua bicicletta, continua ad
esplorare la sua terra alla ricerca di nuove ed entusiasmanti storie da svelare.
*camini delle fate: altezze rocciose simili a dei cappelli che si trovano in Cappadocia e che somigliano a dei camini sormontati da un cappello. Pare che nascondano leggende popolari su personaggi fiabeschi come le fate.
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